Consolare è non lasciare solo

I Verbi del Cuore

Con-solare


Spesso l'ascolto diventa anche CON-solazione. Tante persone cercano la compagnia di un cuore amico, che sappia stare loro vicino, perché si sentono sole, e sia pronto a condividere le ferite che hanno nel cuore. CON-solare è un vero atto di carità, perché significa accogliere in noi la pena di un altro, anche quando non abbiamo tante parole da dire... Chi è afflitto rischia di restare solo, perché ha da in cuore tanta amarezza e tristezza di cui non è capace di portare il peso.
Il termine 'consolazione' ci riporta all'ambiente del tribunale laddove, ieri come oggi, l'accusato era difeso da un avvocato, da un 'consolatore', da qualcuno che, chiamato a stare accanto (advocatus), ne prendeva le difese e cercava di scagionarlo.
Anche noi – scrive San Giovanni, “abbiamo un Paraclito (avvocato) presso il Padre: Gesù Cristo il giusto” (1 Gv 2,1): colui che, dando la sua vita per noi, ci rende giusti, ci riabilita pienamente nell'amicizia con il Padre.
Ecco perché anche questa è considerata una opera di miseriCOR-dia spirituale, che deve mettere in movimento tutta la nostra vita. Se nel battesimo e della cresima abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo, il quale è appunto il “Consolatore” per eccellenza, ora siamo in grado di “consolare” a nostra volta, mettendo in circolo la grazia ricevuta!
Lo Spirito Santo che è fuoco e vento entrando in noi ci ha resi figli del Fuoco e del Vento: ecco perché la consolazione di chi è afflitto va realizzata con la forza del fuoco, con la spinta del vento e con la grande scommessa dell'amore.
Leggendo la lezione che Dio ci ha consegnato nella Scrittura ricaviamo che solo chi è capace di amare sarà anche capace di consolare. Per consolare, infatti, occorre un coinvolgimento totale, un cuore grande capace di aprirsi di fronte ad ogni forma di sofferenza, di commuoversi e di agire in modo amorevole e puntuale, perché che attende un aiuto non abbia a soffrire ancora di più per colpa dei nostri ritardi.
Con-solare gli afflitti si presenta come un'opera profetica, forte, dirompente, capace di contrastare la mentalità del nostro tempo che, invece, tende ad escludere gli afflitti, a scartarli, a chiudere occhi e orecchi per non vederli nemmeno e non essere raggiunti dalle loro voci.
Tutta la vita di Gesù è un insegnamento chiaro ed esemplare: di fronte al vasto mondo dell'afflizione - che può essere una prova fisica, una tentazione, un fallimento, una sconfitta, un deserto spirituale... - la risposta più efficace non risiede in una bella parola, ma in gesti di cuore.
 

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